Redemption (FF di As - tutti i capitoli finora pubblicati)

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Cristina.robecco
view post Posted on 18/6/2011, 22:14 by: Cristina.robecco     +1   -1




~Capitolo dieci~

[...] I used to be scared of
Letting someone in
But it gets so lonely
Being on my own
No one to talk to
And no one to hold me
I'm not always strong
Oh, I need you here [...]
[...] Di solito ho paura di
Portare qualcuno qui
Ma è così solitario
Essere me stessa
Senza parlare con nessuno
E senza che nessuno mi tenga
Non sono sempre forte
Oh, ho bisogno di te qui [...]
Kelly Clarkson "Hear me"



I ricordi di Scarlett sfumarono e restò a guardare Liam.
-Come mai da queste parti?- domandò lei.
-Io ci...- Liam si bloccò, mica poteva dirle la verità. -Stavo facendo un giro...-
-Scusa un momento, hai detto "vuole compagnia signorina"...?- alzò un sopracciglio e la sua espressione sembrò quella di chi aspettava una spiegazione.
-Ti avevo vista da lontano e così eccomi qui-.
Scarlett lo fissò, sentendo odore di menta, ansia, e sale, bugie.
Perchè sta mentendo? Cos'ha da nascondere...?
-Cosa sei, il mio angelo custode?-
-Bè, quella che mi ha salvato sei tu, però l'idea di farti da angelo custode non è male- e le fece un sorriso sfuggente. -Chi l'avrebbe detto che ci saremo visti due volte in un giorno...-
-Già...-
-Ma come mai sei in giro a quest'ora?- domandò lui, pensando di prenderla contropiede.
-Non riuscivo a dormire- rispose lei con molta naturalezza.
-E vieni a farti un giro... proprio qui?- chiese Liam, cercando di nascondere la sua incredulità.
Scarlett annuì.
-Mi piace questo posto, ci vengo spesso-.
Incredibile, faccio tante storie per non volermi giustificare con Alaric, mentre con Liam, che è un estraneo, succede il contrario... eppure ho come la sensazione di averlo già conosciuto...
-Vederlo di giorno e ora di notte fa un certo effetto. E' sempre la stessa zona, però ha due facce completamente diverse-
-Puoi dirlo forte- convenne Liam.
Durante il girono, quella zona, era frequentata da skaters, ragazzi che facevano acrobazie su acrobazie, come se per loro non esistesse la forza di gravità. Di notte invece brulicava di nottambuli, gente di malaffare compresa.
-Che ne dici se andiamo da un'altra parte? Non vorrei che ci confondessero con gli altri ragazzi, sarebbe... imbarazzante-
Per te. Pensò Liam.
-Va bene, ma dove vorresti andare a quest'ora?-.
Liam fece un sorriso di chi la sapeva lunga, accompagnato da uno sguardo furbo.
-Seguimi e vedrai- rispose lui, porgendole la mano, Scarlett però lo prese sotto braccio.
-Fatemi strada, mio prode cavaliere- Liam sorrise divertito e poi andarono.
Passo dopo passo a Scarlett sembrò di essere ritornata a casa, tutte quelle persone che si abbandonavano alla lussuria e a quelle effimere illusioni, che si presentavano sotto forma di polverine bianche o di altri colori pastello, bevande dal colore verde, piccole pastigliette che sembravano bottoncini dalle varie forme e colori... quella gente era disposta a provare di tutto pur di abbandonare, anche solo per un momento, la propria vita.
-A cosa pensi?- domandò Liam.
-A tutto e niente-
-Interessante-
-Dici?-
-Dipende da cos'è il tuo tutto e il tuo niente- rispose Liam, guardando davanti a sè.
Scarlett invece era concentrata sui vari profumi che sentiva, principalmente cioccolata, lussuria.
-Liam, dove stiamo andando?-
-Ora vedrai- rispose lui, girando a sinistra.
Camminarono ancora per un paio di minuti, poi si fermarono.
-Arrivati-.
Scarlett restò a guardare la fabbrica abbandonata, dove, a differenza alle altre, non c'era nessuno.
-Era una fabbrica di orologi, come potrai ben capire da quello- e indicò l'orologio, ormai non più funzionante, sulla facciata. -Così almeno non dovremo sentire tutti quegli odori-.
Scarlett voltò di scatto la testa verso Liam.
-Anche tu riesci a sentire gli odori?-
-E chi non ci riuscirebbe con tutto quello che fumano e beveno-
-Ah, quegli odori...- mormorò lei e Liam la guardò con aria enigmatica.
-Già, in effetti hai ragione- chissà come mai le era venuta in mente una cosa del genere.
-Vieni, entriamo- disse Liam e Scarlett annuì.
Dentro si vedeva poco o niente, ma Liam si muoveva come se conoscesse a memoria ogni angolo di quel posto, al contrario Scarlett non aveva nessunissimo problema, anche se era la prima volta che ci metteva piede. Però c'erano dei finestroni, alcuni privi di vetri, che lasciavano filtrare l'argento della luna.
In giro qua e là c'erano degli assi di legno, qualche tavolo o dei grandi, ma soprattutto lunghi, scaffali, Scarlett notò anche che per un posto abbandonato, nella fabbrica non c'era tanta polvere.
-Da questa parte- disse Liam, dando per scontato che ormai anche gli occhi di Scarlett si fossero abituati alla "luce" del buio... se avesse saputo come stavano in verità le cose.
Si fermarono davanti a una rampa di scale.
-E' sicura- disse Liam, come se volesse rassicurare Scarlett.
-Se lo dici tu, mi fido- replicò lei. -Ma dove porta?-
-Sali e vedrai-
Scarlett però restò ferma al suo posto.
-Prima tu perchè io ho la gonna-
-Giusto... ok- e così iniziò a salire.
Scarlett lo seguì.
Una volta sopra, lei sistemò il gonnellino in stile tartan (viola e nero), poi sentì che Liam la prese per mano e la condusse davanti a...
-Una macchina?! E come ci è finita qui?- chiese lei.
-L'ho costruita io- rispose Liam
-E perchè mai avresti dovuto farlo qui e non là sotto, dove potevi anche guidarla?-
-Non mi serviva veramente, più che altro l'ho costruita per tenere certe volte la mente occupata e le altre libera-
-Bè, bella distrazione- Scarlett si poggiò sul cofano e Liam ci si sedette sopra.
-Dai, vieni con me- e la invitò a prendere posto.
Scarlett non se lo fece ripetere due volte e andò a sedersi di fianco a Liam, poi, una volta comoda, lisciò il gonnellino.
-Gli occhi degli angeli, giusto?- disse Scarlett dopo un paio di minuti.
Liam sorrise.
-Sì e vegliano su di noi-
-E' una cosa a cui credi o l'hai sentita dire in giro?-
-Entrambe le cose, anche se forse più la prima. Credo negli angeli... nonostante tutto- quel tutto di sicuro riguardava qualche episodio della sua vita.
-E cosa mi dici degli angeli caduti?-
-Dico che hanno fatto la loro scelta- seguirono alcuni secondi di silenzio.
-Tutto qua?-
-E cos'altro dovrei dire?-
-Non so, che molto probabilmente hanno sbagliato-
-Questo è vero, ma è comunque una loro scelta-
-Per cui se un giorno dovresti trovartene uno davanti, non lo disprezzeresti?-
-Dovrei...? Comunque no... penso di no... dipende dall'angelo, credo. Nel senso, è un po' come le persone, puoi trovarti davanti un ladro, ma se è pentito delle sue azioni sbagliate, penso meriti una seconda occasione-
-Ma gli angeli caduti non sono dei semplici ladri, loro sono creature che hanno fatto cose orribili-.
Liam sospirò.
-Non so che dire... io penso che se qualcuno si pente veramente, debba avere la sua seconda occasione, in modo da potersi redimere-.
Senza volerlo Liam aveva rivelato qualcosa che per Scarlett era importante.


~Capitolo undici~

[...] I can be your hero, baby.
I can kiss away the pain.
I will stand by you forever.
You can take my breath away. [...]
[...] Posso essere io il tuo eroe, piccola
Posso far sparire il dolore
Ti starò vicino per sempre
Tu riesci a togliermi il respiro. [...]
Enrique Iglesias "Hero"



Restarono entrambi nel loro perfetto silenzio, ascoltando i sussurri del vento e il suono della tranquillità.
Era una cosa bellissima poter stare in compagnia di qualcuno senza dover per forza parlare, bastava la presenza l'uno dell'altro... niente di più.
Liam poteva sentire i respiri di Scarlett, che facevano da sottofondo ai suoi pensieri, ed era qualcosa di inspiegabile; quella scena gli era familiare, come se mille altre volte is fosse trovato così: lui e lei che guardavano lo stesso cielo, mentre i loro profumi si confondevano e ignoravano ciò che succedeva al di fuori di quel momento.
Liam ebbe come l'impressione che le sue dita avessero già consciuto la pelle di Scarlett, ma, quasi immediatamente, la sensazione svanì.
Anche Scarlett sentiva i respiri di Liam, che cullavano i suoi pensieri.
Lei, dopo la sua scelta, aveva da sempre vissuto accompagnata alla sua solitudine, evitando accuratemente di legare con chiunque, quella volta invece le regole cambiarono, era come se il destino cercasse di farli incontrare sempre, ad ogni costo. E comunque, per il momento, non le dispiaceva la compagnia di Liam,era un ragazzo che sapeva ascoltare, anche il silenzio.
-Stelle cadenti- disse Scarlett dopo la sua lunga riflessione.
-Non ne vedo-
-Infatti non ci sono. Pensavo solo, se non conoscessi scentificamente le stelle, che fine avrebbero fatto-
-Potrebbero essere angeli caduti-.
In quel preciso momento Scarlett sentì un brivido... ebbe una cattiva sensazione, come se a breve si sarebbe verificato qualcosa di brutto.
Spero solo che Alaric non c'entri niente, altrimenti potrei fargli molto male.
-Già, potrebbero- disse Scarlett, cercando di scacciare quella sensazione, ma senza riuscirci, anzi si fece più pressante, qualcuna delle sua conoscenze era venuta a farle visita.
Maledizione! Cosa ci fanno qui?!
Mentre Scarlett si perdeva nel suo ragionamento, chiuse gli occhi e quando Liam si voltò per guardarla, pensò che dormisse, così anche lui la imitò e finì per addormentarsi.
Dopo un po', quando Scarlett riaprì gli occhi, sentì l'odore di sogni, simile allo zucchero filato, e sorrise. Si appoggiò su un gomito e restò a guardare Liam, subito dopo si presentò, prepotentemente, un ricordo sfocato, come i precedenti. C'era un immenso prato con tanti profumati fiori di campo, più un intenso odore di terra, erba... bosco; soffiava un leggero venticello fresco e il cielo era tinto di un rosa pompelmo e qualche sfumatura violacea, i colori della sera... ma poi tutto si dissolse.

Edited by Astrid von Hardenberg - 22/6/2011, 21:15
 
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