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| Questa è una one-short ispiratami dalla canzone Was It a Dream dei 30 secondo to mars. Può anche darsi che non centri niente, ma le parole della canzone mi hanno dato questo spunto >.< L'avvenimento di questa short riguarda Jace e Clary e ciò che ho scritto avviene subito dopo il "litigio" tra i due, dove lei decide di voler che Jace si comporti da fratello. Ah, scusate se sta scritto malissimo! >.< Was it a dream? Your defenses were on high
Your walls built deep inside
Jace si chiuse la porta alle spalle con un calcio e si sedette prendendosi le ginocchia tra le braccia. Quella ragazza era l’unica capace di fargli provare quel sentimento che tanto aveva odiato a causa del padre, eppure era colpa sua, se lo stava odiando di nuovo.
Come poteva mettere al primo posto il bene degli altri e non il loro?
- Non è vero. E non potrei mai dirlo a Luke. E a mia madre, se si sveglia, cosa diremmo? Questo, anche se fosse ciò che vogliamo, farebbe stare male tutti quelli a cui teniamo …
Come poteva davvero pensare questo?
Il ragazzo chiuse gli occhi e pensò, pensò a Clary e a come sarebbe potuto essere più semplice se realmente non fossero stati fratelli.
Yeah I'm a selfish bastard
But at least I'm not alone
My intentions never change
What I wanted stays the same
And I know what I should do
it's time to set myself on fire
Jace sentì bussare alla porta del bagno, così si scostò e la aprì. Era Clary e stava piangendo.
- Che succede? – chiese il ragazzo preoccupato.
Lei non rispose, ma gli si gettò addosso abbracciandolo. Così lui ricambiò l’abbraccio e le accarezzò i capelli ancora bagnati.
- Clary, per favore, non piagere.
- Non riesco a smettere.
- Perché?
Scosse la testa e continuò a non rispondere, così i due rimasero abbracciati per un po’.
- Scusa. – disse lei scostandosi.
- Non preoccuparti. Però adesso mi dici perché piangevi?
- Come fai ad essere così gentile con me dopo che ti ho detto quelle cose?
- Beh, è vero che sono uno stronzo, ma non amo vedere le donne piangere. – rispose lui con più freddezza.
Aveva dimenticato perché stava male non appena l’aveva vista entrare in bagno.
- Ah. Comunque volevo chiederti scusa.
- Per cosa?
- Per ciò che ho detto. Sai, non lo penso davvero.
- Tzè.
- Non mi credi?
- Perché avresti detto una cosa simile se non la pensi davvero?! – esclamò rabbioso.
- Jace. Perdonami. – disse lei iniziando a piangere nuovamente.
- Scusa … -sussurrò il ragazzo avvicina dosi lentamente.
La abbracciò di nuovo e iniziò a sussurrare il suo nome in una litania.
Le alzò lo sguardo e i due innamorati si fissarono negli occhi, poi lentamente avvicinarono le labbra.
Esitarono, l’uno aspettava la reazione dell’altro, poi vedendo che non succedeva nulla si scambiarono un bacio passionale, pieno di dolcezza e amore.
- Per favore, non lasciarmi più.
- Non lo farò.
Was it a dream?
Was it a dream?
Jace aprì improvvisamente gli occhi, era seduto ancora per terra alle spalle della porta.
Era stato solo un sogno.
Un sogno che avrebbe voluto fosse realtà.
Si alzò e fece, finalmente, la doccia che bramava da tempo.
- Clary. – sussurrò.
Non doveva pensare più a lei.
Your reflection I've erased
Like a thousand burned out yesterdays
Believe me when I say goodbye forever
Is for good
Non avrebbe più pensato all’unica donna che aveva amato!
Scusate ancora! >.< |
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